E rieccoci di nuovo in serie D…dove eravamo rimasti 4 anni fa.
Siamo tornati dove i demeriti sportivi ci avevano lasciato, prima che vicende tristi facessero sparire la squadra per una intera stagione, sorte mai toccata sinora a nessuna altra società in Romagna. Ma se è vero che ciò che non uccide rafforza, oggi il desiderio di rinascita della società e dei suoi tifosi ha sconfitto anche l’indifferenza e l’oblio che avevano indotto persino i più ottimisti ad una desolata rassegnazione.
Non so cosa ci riserverà il futuro, ma una cosa è certa: la scintilla della passione biancorossa è più che mai viva…e dopo avere rischiato di perdere tutto, ora ritroviamo le stesse emozioni nei ricordi dei tifosi giovani e anziani, nelle vecchie glorie che in questa primavera hanno festeggiato i 90 anni del Forlì, nella commozione dei tanti che, guardando le foto d’epoca nella mostra di Palazzo Albertini, si sono sentiti più vivi.
"Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato, si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia.” (Cesare Pavese)
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